mercoledì 28 luglio 2010

LINEE GUIDA SULL’UTILIZZO DELLA PILLOLA ABORTIVA


Dimissioni anticipate sconsigliate, accertamento della comprensione linguistica nelle donne straniere, divieto della Ru486 per le minorenni senza il consenso dei genitori: sono alcuni dei punti contenuti nelle linee di indirizzo elaborate dalla commissione del Ministero della Salute sul metodo farmacologico RU 486 e sulle modalità per la raccolta dei dati utili al monitoraggio del suo impiego, presentate il 20 luglio 2010.
Le linee di indirizzo intendono uniformare i livelli di sicurezza nell’impiego del farmaco a livello nazionale, anche attraverso l’adozione di protocolli comuni, prevedendo, inoltre, una esaustiva informazione alla donna sulle tecniche di interruzione volontaria di gravidanza di tipo medico e chirurgico, sui relativi rischi e le possibili complicanze, per definire, conseguentemente, percorsi assistenziali omogenei.
La procedura di interruzione volontaria di gravidanza farmacologica
si articola in diverse fasi, con estrema variabilità circa i tempi
e le modalità con cui viene completata. I criteri di ammissione
della donna al trattamento si basano su: datazione ecografica - età
gestazionale entro 35 giorni; - documento/certificato di richiesta Interruzione
Volontaria di Gravidanza (IVG); - consenso informato, debitamente compilato
e sottoscritto; - disponibilità al ricovero ordinario fino a completamento
della procedura; - disponibilità ad effettuare il controllo a distanza,
entro 14-21 giorni dalla dimissione. Devono quindi essere presi in considerazione
criteri clinici, da affidare alla valutazione del singolo medico (p. es.
problemi psicologici a sottoporsi ad intervento chirurgico, allergie a
farmaci anestetici, difficoltà anatomiche), e criteri non clinici
(in primo luogo la garanzia che la donna abbia chiaramente compreso il
percorso e la possibilità che vi aderisca compiutamente). È
fortemente sconsigliata la dimissione volontaria contro il parere dei medici
prima del completamento di tutta la procedura, perché in tal caso
l’aborto potrebbe avvenire fuori dall’ospedale e comportare rischi
anche seri per la salute della donna.
Leggi RU 486, Linee Guida sulla modalità di utilizzo del farmaco

giovedì 8 luglio 2010

A Loano turismo per tutti, ma non solo


Che infatti il servizio gratuito di balneazione assistita, fornito nella località della Riviera Ligure di Ponente, tramite le carrozzine da mare Tiralo, richiamasse molte persone con disabilità, attratte dall'opportunità di una vacanza accessibile, era cosa nota. Ma che quel servizio offra anche possibili valenze terapeutiche, è la bella notizia di quest'anno. La speranza è che ora i drastici tagli imposti dal Governo agli Enti Locali non penalizzino anche questa "gettonatissima" iniziativa
Che il servizio di balneazione assistita prestato gratuitamente dal Comune di Loano (Savona), tramite le carrozzine da mare Tiralo, in dotazione ai Bagni Lampara e Delfino, avesse indirizzato sulla località della Riviera Ligure di Ponente una quota non trascurabile di turismo "di nicchia", era cosa nota da tempo [se ne legga ad esempio nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], ma che tale servizio nasconda anche una potenziale valenza terapeutica è la bella notizia di quest’anno.
Così infatti scrive la signora Barbara Canale di Torino, già paziente dell’Unità Spinale Unipolare del capoluogo piemontese in seguito ad un terribile incidente, che ha ripreso fiducia nelle sue possibilità di autonomia proprio grazie alla cortesia del gestore dei bagni comunali signora Graziella.Per un mese intero, infatti, la signora Barbara ha usufruito del Tiralo, arrivando gradualmente a uscire dall'ausilio e a nuotare in autonomia, meta ritenuta prima assai improbabile.Con l’auspicio dunque che i drastici tagli imposti dal Governo agli Enti Locali non penalizzino anche questo "gettonatissimo" servizio, i nostri complimenti vanno al lungimirante Comune ligure e al gestore del Tiralo loanese.
(Giorgio Genta - ABC Liguria - Associazione Bambini Cerebrolesi)